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Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Abruzzo e del Molise

Luoghi, protagonisti e forme dello sport in Abruzzo. La memoria narrata

Inaugurata il 24 giugno 2009, presso l’ex Aurum a Pescara, la mostra storico documentaria dal titolo "Luoghi, protagonisti e forme dello sport in Abruzzo. La memoria narrata" realizzata dalla Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo nell’ambito delle iniziative culturali programmate in occasione dello svolgimento dei Giochi del Mediterraneo.
La Soprintendenza proseguendo la sua attività di promozione sulla tematica dello sport iniziata lo scorso anno ed incentrata sulla famosa gara automobilistica "Coppa Acerbo". Ha presentato al pubblico abruzzese appassionato di sport, ma anche di storia locale, il risultato di un lungo ed articolato lavoro di ricerca durato circa tre anni durante il quale sono stati individuati, censiti e studiati circa 100 archivi privati oltre a quelli degli enti pubblici.
Sono stati presentati documenti databili dalla fine XV sec. fino ai nostri giorni secondo un percorso cronologico che ha ricostituito, attraverso tappe significative, l’affermarsi , diffondersi e consolidarsi nella nostra regione della pratica sportiva. Dai Palii rinascimentali allo sport inteso come pratica aristocratica o comunque d’elite, fino all’attestazione dello sport di massa. Fondamentale in questo senso il periodo fascista i cui richiami ideologici all’azione, all’eroismo, alla giovinezza trovavano immediato riscontro nell’affermazione della pratica ginnica che doveva forgiare l’uomo nuovo, l’atleta-milite vigoroso nel braccio e nella mente.
La documentazione considerata rimanda l’immagine di un Abruzzo meno marginale di quanto si tende generalmente a credere non solo dal punto di vista della capacità di organizzare eventi di rilievo nazionale: dalla coppa Acerbo, al trofeo Matteotti, alla coppa Interamnia di pallamano ma anche per la presenza di atleti e compagini sportive di tutto riguardo; si citano esemplificativamente l’olimpionica Ondina Valla e la squadra campione d’Italia dell’Aquila Rugby.
Si è segnalato altresì all’attenzione del pubblico l’archivio del ciclista Vito Taccone, conosciuto come il ‘camoscio d’Abruzzo’, che ha lasciato traccia di se nell’immaginario degli italiani non solo come atleta ma anche come uomo di spettacolo. Non si possono dimenticare infatti i suoi coloriti interventi in tv a fianco di Sergio Zavoli nella fortunata trasmissione “Processo alla tappa”. E’ proprio in questa sua doppia veste di atleta e di intrattenitore che Taccone si inserisce dentro quel processo di spettacolarizzazione dello sport che è uno degli aspetti di trasformazione del costume cui ci stiamo abituando.
La realizzazione di questa mostra non ha preteso di essere esaustiva nella ricostruzione storica anche perché i documenti esaminati hanno aperto un campo di osservazione su fenomeni vasti e attuali sui quali è difficile avere quello ‘sguardo da lontano’ auspicato dagli storici. Lo sport si è configurato nel tempo come vera e propria attività imprenditoriale fino a diventare fattore trainante non solo nell’economia ma anche nella politica e nell’informazione e di questo si trova ampia testimonianza nella documentazione selezionata. Ci si è proposti piuttosto di sensibilizzare il pubblico verso una tipologia di bene culturale meno visibile e per questo più a rischio di dispersione.



Ultimo aggiornamento: 31/08/2023